Dic
21
Mer
2022
CORSO YOGA IYENGAR — Principianti @ Centro Tara Cittamani
Dic 21@19:15–20:30

CORSO DI YOGA IYENGAR

Presentazione:

Il metodo Iyengar prende il nome dal fondatore, il Maestro B.K.S. Iyengar (1918-2014) nato e vissuto in India a Pune. Nella sua lunga carriera ha studiato e codificato una specifica didattica d’insegnamento che prevede l’uso di attrezzi, come ad esempio mattoni in legno, coperte, cinture, cuscini ed altro ancora.

Grazie ai supporti gli allievi possono avvicinarsi agli asana in modo graduale e sviluppare forza, flessibilità e controllo per ottenere il massimo beneficio fisico, emotivo e mentale dalla pratica eseguita in base alla propria costituzione fisica e nel rispetto delle proprie possibilità del momento.

Oltre all’utilizzo dei supporti, le altre caratteristiche peculiari del metodo sono la ricerca dell’allineamento, della simmetria e la precisione nell’esecuzione, nonché la durata e la sequenza delle posizioni.

Giorno e orari :

da lunedì 19 Settembre

primo corso lunedì dalle ore 19,45 alle ore 21,15

secondo corso (solo per principianti) mercoledì dalle ore 19,15 alle ore 20,30

Costo :

45 euro al mese

Partecipanti: max 20

Insegnante:

Mauro Bisello: Pratica yoga dal 1999 e da sempre segue il metodo Iyengar.
Ha praticato a lungo arti marziali raggiungendo il grado di I Dang di Viet Vo Dao e diventando inoltre istruttore di Viet Tai Chi.
Il vivo interesse per la cultura orientale l’ha portato a compiere  numerosi viaggi in India ed a studiare i testi dell’induismo per approfondire i temi della spiritualità

Incontri di Meditazione @ Centro Tara Cittamani
Dic 21@20:00–22:00
Incontri di Meditazione @ Centro Tara Cittamani

Cari Amici, da mercoledì 23 Novembre alle ore 20,00 iniziano gli incontri di meditazione ad offerta libera.

Il corso, è aperto a tutti anche a chi non ha esperienza di meditazione.

Insieme cercheremo di capire:

  •  cosa si intende per meditazione
  •  perché si medita
  •  come meditare
  • come generare una corretta motivazione

Gli incontri prevedono sessioni di meditazione concentrativachiamata:  shinè (tibetano), samatha (sanscrito) o calmo dimorare, in cui si porta l’attenzione sul respiro per lo sviluppo di concentrazione e consapevolezza; sessioni di meditazione analitica, chiamata: lha tong (tibetano), vipashyana (sanscrito) o visione superiore, in cui attraverso meditazioni guidate analizzeremo diversi soggetti quali: l’amore, la gentilezza, il valore della vita umana, la compassione, la sofferenza, la natura effimera dei fenomeni, la saggezza, ed altri ancora.

La meditazione faciliterà la quiete mentale, la consapevolezza, favorirà l’introspezione e l’interiorizzazione dei concetti presentati portando gradualmente alla trasformazione della propria mente. Con pazienza e gentilezza educheremo la nostra mente coltivando le nostre qualità innate e cercando di riconoscere e dare meno forza alle emozioni distruttive.

è richiesta la tessera associativa del costo di 10 euro

Il corso è tenuto da Marco Parolin, studente di Dharma dal 1996. I suoi maestri  principali sono: Sua Santità il Dalai Lama, Lama Zopa Rinpoce, Denma Locho Rinpoce, Dagri Rinpoce,  Ghesce Ciampa Ghiatso, ed altri Lama tibetani. Dal 2005 conduce corsi di meditazione, dal 2012 è direttore del Centro Tara Cittamani. Coach professionista. Da sempre cerca di approfondire i temi  della spiritualità, della natura, del mondo animale e dell’alimentazione, trova in queste tematiche come filo conduttore il buddhismo.

Dic
22
Gio
2022
Corso Yoga @ Centro Tara Cittamani
Dic 22@18:30–19:45

CORSO YOGA, ASANA, PRANAYAMA e MEDITAZIONE – Armonia del corpo e della mente

Presentazione:

Dai preziosi insegnamenti di Patanjali alle pratiche classiche contenute nei testi fondamentali dello yoga.
Con lo scopo di portarci su stati di coscienza più elevati. Praticheremo asana e pranayama

Giorno e orari :

da Giovedì 22 Settembre

primo corso giovedì dalle ore 18,30 alle ore 19,45

secondo corso giovedì dalle ore 20,00 alle ore 21,15

Costo :

45 euro al mese

Partecipanti: max 20

Insegnante:

Andrea Serena: Ho iniziato a praticare lo yoga negli anni ‘90 con Eleonora Zecchin Rossetto. Nel 1998 conseguo la certificazione di Istruttore di Yoga presso la scuola “Vivekananda Kendra” di Bangalore in India.Dal 1997 seguo gli Insegnamenti e collaboro con Yogacharia Dr. M.V. Bhole di Lonavla-India.Ho collaborato al progetto “Yoga e Filosofia in carcere” con L.O.TU.S., il Ministero della Giustizia e la Regione Veneto.

Attualmente conduco Corsi in Veneto e Lombardia, tengo Seminari su “i Cinque Tibetani” e “Io Respiro” in tutta Italia.
Laureato in Filosofia dal Prof. Umberto Galimberti con tesi sullo Yoga classico di Patanjali;
Master Universitario in Consulenza Filosofica presso la Cà Foscari di Venezia.

Corso Yoga @ Centro Tara Cittamani
Dic 22@20:00–21:15

CORSO YOGA, ASANA, PRANAYAMA e MEDITAZIONE – Armonia del corpo e della mente

Presentazione:

Dai preziosi insegnamenti di Patanjali alle pratiche classiche contenute nei testi fondamentali dello yoga.
Con lo scopo di portarci su stati di coscienza più elevati. Praticheremo asana e pranayama

Giorno e orari :

da Giovedì 22 Settembre

primo corso giovedì dalle ore 18,30 alle ore 19,45

secondo corso giovedì dalle ore 20,00 alle ore 21,15

Costo :

45 euro al mese

Partecipanti: max 20

Insegnante:

Andrea Serena: Ho iniziato a praticare lo yoga negli anni ‘90 con Eleonora Zecchin Rossetto. Nel 1998 conseguo la certificazione di Istruttore di Yoga presso la scuola “Vivekananda Kendra” di Bangalore in India.Dal 1997 seguo gli Insegnamenti e collaboro con Yogacharia Dr. M.V. Bhole di Lonavla-India.Ho collaborato al progetto “Yoga e Filosofia in carcere” con L.O.TU.S., il Ministero della Giustizia e la Regione Veneto.

Attualmente conduco Corsi in Veneto e Lombardia, tengo Seminari su “i Cinque Tibetani” e “Io Respiro” in tutta Italia.
Laureato in Filosofia dal Prof. Umberto Galimberti con tesi sullo Yoga classico di Patanjali;
Master Universitario in Consulenza Filosofica presso la Cà Foscari di Venezia.

Gen
6
Ven
2023
IL SUTRA DEL CUORE-Ven.Ghesce Thubten Sherab @ Centro Tara Cittamani
Gen 6@15:30
IL SUTRA DEL CUORE-Ven.Ghesce Thubten Sherab @ Centro Tara Cittamani

Care  Amiche ed Amici, siamo lieti di invitarvi agli insegnamenti che siterranno al Centro nelle giornate del 6, 7 e 8 Gennaio 2023 con il Ven. Ghesce Thubten Sherab. In questi incontri l’argomento trattato sarà il “Sutra del Cuore”.

Il Sutra del Cuore, rivela la verità della vacuità attraverso un breve scambio tra due dei più illustri discepoli del Buddha, Avalokiteshvara e Shariputra.  La brevità e la profonda natura del Sutra del Cuore hanno reso popolare la sua recitazione come mezzo efficace per eliminare gli ostacoli alla ricerca spirituale. Considerato il re dei Sutra perché il tema trattato è la vacuità, attraverso la saggezza che realizza la vacuità si ottiene l’illuminazione.

 

Questo il Programma:

Venerdì 6 Gennaio dalle ore 15,30 alle 18,00

Sabato 7 Gennaio dalle ore 15,30 alle 18,00

Domenica 8 Gennaio dalle ore 10,00 alle 12,30

insegnamenti ad offerta libera

 

Un Maestro della Nuova Generazione: Geshe Thubten Sherab

Sono nato nel 1967 in un piccolo villaggio di circa duecento abitanti, nella provincia di Manang, che si trova nell’ovest del Nepal. Poiché i miei genitori avevano cinque figli, desideravano che almeno uno o due di loro entrassero in monastero: è un onore e un modo di accumulare merito per la famiglia. I miei genitori furono in disaccordo su chi dovesse entrare in monastero, io o il mio fratello più giovane, e alla fine decisero per quest’ultimo.
Lo portarono al Monastero di Kopan, ma Lama Yeshe lo rifiutò, dicendo che era troppo giovane (nonostante avesse accettato altri della stessa età). Suppongo che in questa vita egli non avesse il karma di essere monaco. Allora i miei genitori portarono me da Lama Yeshe, che mi accettò. Così io ebbi il karma.

A quell’epoca non ero contrario a diventare monaco, ma allo stesso tempo non era una mia decisione. Più o meno era come quando andai a scuola. A circa diciotto anni, come un normale teenager, ebbi molti disagi, non sapendo se per me fosse meglio continuare o restituire l’ordinazione. Ma in seguito, poco prima di andare a Sera, decisi fermamente che essere per sempre un monaco era il modo in cui avrei trascorso la mia vita. Forse tutto questo accadde quando diventai, nella mia mente, un monaco completamente ordinato. Stavo camminando, allora, con uno dei miei insegnanti, il compianto Geshe Jampa, da Kathmandu a Kopan. Mi diceva che gli abitanti della provincia di Manang erano estremamente devoti, ma sembravano privi di comprensione del Dharma. Mi disse che sarebbe stato bene se avessi potuto aiutarli a capire di più.

Questo discorso ebbe un grande impatto su di me e mi nacque il desiderio di andare a Sera e studiare in profondità.

Inoltre, ebbi l’opportunità di incontrare Geshe eccellenti come Geshe Jampa Gyatso e Geshe Doga, che vennero a insegnare a Kopan, oltre al compianto Geshe Jampa e, naturalmente, Lama Yeshe e Lama Zopa Rinpoche, Lama Lhundrup e Geshe Lama Konchog. Tutti questi maestri mi ispirarono davvero a studiare. Ebbi un gran rispetto per loro; erano un esempio, per me, come Michael Jackson lo era per i teenager di quel periodo.

 

Studiai nel Monastero di Sera Je per il livello di Geshe, dal 1987 al 2000. Adesso sono felice di aver preso quella decisione e sono grato ai miei maestri per la loro guida. Provo gratitudine per i miei genitori, specialmente per non avermi sostenuto nel difficile periodo in cui volevo restituire l’ordinazione.

Ciò che mi ha influenzato grandemente, in quel periodo e da allora, è stato trascorrere il tempo vicino ai miei maestri e osservare come praticano e come si comportano nella vita quotidiana. Un esempio che la maggior parte dei lettori di Mandala

[rivista americana dell’FPMT, ndt] capiranno è stare vicini a Lama Zopa Rinpoche. E’ così ispirante vedere come Rinpoche pratica e impiega il suo tempo. Un’ispirazione simile sono stati i miei maestri di Sera.

Dopo aver completato i miei studi di Geshe, andai al Gyume Tantric College per un anno e in seguito fui inviato negli Stati Uniti ad aiutare l’FPMT International Office, ad insegnare al gruppo di studio, al centro in Taos (New Messico) e anche a Santa Fe. Rimasi negli U.S.A per due anni e mezzo e poi tornai nel Nepal. Ero stato bene negli U.S.A e in parte non ero sicuro di voler tornare nel Nepal. Alla fine decisi di tornare altrimenti, pensai: “ Se non vado adesso, resterò bloccato qui per sempre”.

Il mio ruolo nel Monastero di Kopan è quello di direttore. Ciò comporta più responsabilità rispetto ai direttori precedenti perché il ruolo si è molto ampliato. Complessivamente, sono responsabile dell’educazione, della supervisione e dei principi di tre aree di Kopan: la scuola, la formazione nel dibattito e la formazione nel tantra.

Il ruolo di un Geshe nella società tibetana è insegnare il Dharma e condividere la propria conoscenza nei monasteri, nelle scuole e in mezzo ai laici, ma penso che, sfortunatamente, questo non accade a sufficienza né dalla parte dei Geshe né dalla parte dei laici. I tibetani laici non sono come gli occidentali, che vogliono imparare il Dharma in profondità: sono meramente soddisfatti nel fare le kora (circoambulazioni), intonare preghiere, fare offerte, ecc. Si spera che la generazione più giovane dei tibetani vorrà imparare il Dharma più profondamente.

Da parte dei Geshe, forse dobbiamo dare di più in termine di tempo ai tibetani laici, specialmente dove non c’è molto reddito, tra i poveri, in luoghi come la Mongolia, il Nepal e parte dell’India. Penso anche che non possiamo dare per scontato che la gente dovrebbe rispettarci perché siamo Geshe. Per ricevere rispetto dalla gente a livello internazionale, dobbiamo lavorare sodo con la nostra pratica e le nostre qualità, invece di avere la mera etichetta di ‘Geshe’.

E’ sicuro che dobbiamo pensare in modo più ampio ai modi di beneficiare più persone, che siano buddhiste o no. La mia opinione è che non ha importanza se una persona segue il modo tradizionale di pratica né se è buddhista o no. Possiamo condividere con loro così tanti aspetti positivi del Dharma! Abbiamo un sincero bisogno di rispettare tutto delle tradizioni religiose, non con la bocca, ma con il cuore. Abbiamo Sua Santità il Dalai Lama come esempio nel trattare con rispetto le altre religioni.

Abbiamo anche bisogno di capire la cultura e la psicologia occidentali in modo che, noi Geshe, si possa essere più efficaci e portare più beneficio. Come Geshe, tuttavia, non dovremmo prenderci troppe libertà nel cambiare il modo tradizionale del Dharma nell’affrontare le cose, solo perché non è adatto al modo degli occidentali o perché non piace loro. Non dobbiamo pensare a risultati immediati ma a un beneficio a lungo termine.

Per i principianti nel Dharma, la cosa più importante è cercare di integrare lo studio con la pratica. Potete vedere come chi è preso soltanto dallo studio, che è solo intellettuale, in tal caso diventi molto arido nel cuore. Queste persone conoscono le cose come un computer, sanno tutto, ma niente tocca il loro cuore. Questo tipo di individui diventa molto arrogante e tende a guardare dall’alto in basso le altre persone con minori conoscenze.

Esistono anche casi in cui qualcuno non studia, pensando che tutto ciò che ha bisogno di fare sia la pratica. Ma come si può praticare se non si studia? Senza studiare, inoltre, un insegnante sbagliato può indurre in errore facilmente, approfittarsi degli studenti e sfruttarli. Voglio precisare che questa è la mia opinione personale e non implica critiche verso nessuno.

Per concludere, la mia richiesta agli studenti è di integrare studio e pratica, come hanno sempre consigliato Sua Santità il Dalai Lama e Lama Zopa Rinpoche.

 

Intervista e trascrizione di Frank Brocks, Monastero di Kopan, 10 feb. 2007.

Dalla rivista Mandala, aprile/maggio 2007

 

Per info info@taracittamani.it

Gen
7
Sab
2023
IL SUTRA DEL CUORE-Ven.Ghesce Thubten Sherab @ Centro Tara Cittamani
Gen 7@15:30
IL SUTRA DEL CUORE-Ven.Ghesce Thubten Sherab @ Centro Tara Cittamani

Care  Amiche ed Amici, siamo lieti di invitarvi agli insegnamenti che siterranno al Centro nelle giornate del 6, 7 e 8 Gennaio 2023 con il Ven. Ghesce Thubten Sherab. In questi incontri l’argomento trattato sarà il “Sutra del Cuore”.

Il Sutra del Cuore, rivela la verità della vacuità attraverso un breve scambio tra due dei più illustri discepoli del Buddha, Avalokiteshvara e Shariputra.  La brevità e la profonda natura del Sutra del Cuore hanno reso popolare la sua recitazione come mezzo efficace per eliminare gli ostacoli alla ricerca spirituale. Considerato il re dei Sutra perché il tema trattato è la vacuità, attraverso la saggezza che realizza la vacuità si ottiene l’illuminazione.

 

Questo il Programma:

Venerdì 6 Gennaio dalle ore 15,30 alle 18,00

Sabato 7 Gennaio dalle ore 15,30 alle 18,00

Domenica 8 Gennaio dalle ore 10,00 alle 12,30

insegnamenti ad offerta libera

 

Un Maestro della Nuova Generazione: Geshe Thubten Sherab

Sono nato nel 1967 in un piccolo villaggio di circa duecento abitanti, nella provincia di Manang, che si trova nell’ovest del Nepal. Poiché i miei genitori avevano cinque figli, desideravano che almeno uno o due di loro entrassero in monastero: è un onore e un modo di accumulare merito per la famiglia. I miei genitori furono in disaccordo su chi dovesse entrare in monastero, io o il mio fratello più giovane, e alla fine decisero per quest’ultimo.
Lo portarono al Monastero di Kopan, ma Lama Yeshe lo rifiutò, dicendo che era troppo giovane (nonostante avesse accettato altri della stessa età). Suppongo che in questa vita egli non avesse il karma di essere monaco. Allora i miei genitori portarono me da Lama Yeshe, che mi accettò. Così io ebbi il karma.

A quell’epoca non ero contrario a diventare monaco, ma allo stesso tempo non era una mia decisione. Più o meno era come quando andai a scuola. A circa diciotto anni, come un normale teenager, ebbi molti disagi, non sapendo se per me fosse meglio continuare o restituire l’ordinazione. Ma in seguito, poco prima di andare a Sera, decisi fermamente che essere per sempre un monaco era il modo in cui avrei trascorso la mia vita. Forse tutto questo accadde quando diventai, nella mia mente, un monaco completamente ordinato. Stavo camminando, allora, con uno dei miei insegnanti, il compianto Geshe Jampa, da Kathmandu a Kopan. Mi diceva che gli abitanti della provincia di Manang erano estremamente devoti, ma sembravano privi di comprensione del Dharma. Mi disse che sarebbe stato bene se avessi potuto aiutarli a capire di più.

Questo discorso ebbe un grande impatto su di me e mi nacque il desiderio di andare a Sera e studiare in profondità.

Inoltre, ebbi l’opportunità di incontrare Geshe eccellenti come Geshe Jampa Gyatso e Geshe Doga, che vennero a insegnare a Kopan, oltre al compianto Geshe Jampa e, naturalmente, Lama Yeshe e Lama Zopa Rinpoche, Lama Lhundrup e Geshe Lama Konchog. Tutti questi maestri mi ispirarono davvero a studiare. Ebbi un gran rispetto per loro; erano un esempio, per me, come Michael Jackson lo era per i teenager di quel periodo.

 

Studiai nel Monastero di Sera Je per il livello di Geshe, dal 1987 al 2000. Adesso sono felice di aver preso quella decisione e sono grato ai miei maestri per la loro guida. Provo gratitudine per i miei genitori, specialmente per non avermi sostenuto nel difficile periodo in cui volevo restituire l’ordinazione.

Ciò che mi ha influenzato grandemente, in quel periodo e da allora, è stato trascorrere il tempo vicino ai miei maestri e osservare come praticano e come si comportano nella vita quotidiana. Un esempio che la maggior parte dei lettori di Mandala

[rivista americana dell’FPMT, ndt] capiranno è stare vicini a Lama Zopa Rinpoche. E’ così ispirante vedere come Rinpoche pratica e impiega il suo tempo. Un’ispirazione simile sono stati i miei maestri di Sera.

Dopo aver completato i miei studi di Geshe, andai al Gyume Tantric College per un anno e in seguito fui inviato negli Stati Uniti ad aiutare l’FPMT International Office, ad insegnare al gruppo di studio, al centro in Taos (New Messico) e anche a Santa Fe. Rimasi negli U.S.A per due anni e mezzo e poi tornai nel Nepal. Ero stato bene negli U.S.A e in parte non ero sicuro di voler tornare nel Nepal. Alla fine decisi di tornare altrimenti, pensai: “ Se non vado adesso, resterò bloccato qui per sempre”.

Il mio ruolo nel Monastero di Kopan è quello di direttore. Ciò comporta più responsabilità rispetto ai direttori precedenti perché il ruolo si è molto ampliato. Complessivamente, sono responsabile dell’educazione, della supervisione e dei principi di tre aree di Kopan: la scuola, la formazione nel dibattito e la formazione nel tantra.

Il ruolo di un Geshe nella società tibetana è insegnare il Dharma e condividere la propria conoscenza nei monasteri, nelle scuole e in mezzo ai laici, ma penso che, sfortunatamente, questo non accade a sufficienza né dalla parte dei Geshe né dalla parte dei laici. I tibetani laici non sono come gli occidentali, che vogliono imparare il Dharma in profondità: sono meramente soddisfatti nel fare le kora (circoambulazioni), intonare preghiere, fare offerte, ecc. Si spera che la generazione più giovane dei tibetani vorrà imparare il Dharma più profondamente.

Da parte dei Geshe, forse dobbiamo dare di più in termine di tempo ai tibetani laici, specialmente dove non c’è molto reddito, tra i poveri, in luoghi come la Mongolia, il Nepal e parte dell’India. Penso anche che non possiamo dare per scontato che la gente dovrebbe rispettarci perché siamo Geshe. Per ricevere rispetto dalla gente a livello internazionale, dobbiamo lavorare sodo con la nostra pratica e le nostre qualità, invece di avere la mera etichetta di ‘Geshe’.

E’ sicuro che dobbiamo pensare in modo più ampio ai modi di beneficiare più persone, che siano buddhiste o no. La mia opinione è che non ha importanza se una persona segue il modo tradizionale di pratica né se è buddhista o no. Possiamo condividere con loro così tanti aspetti positivi del Dharma! Abbiamo un sincero bisogno di rispettare tutto delle tradizioni religiose, non con la bocca, ma con il cuore. Abbiamo Sua Santità il Dalai Lama come esempio nel trattare con rispetto le altre religioni.

Abbiamo anche bisogno di capire la cultura e la psicologia occidentali in modo che, noi Geshe, si possa essere più efficaci e portare più beneficio. Come Geshe, tuttavia, non dovremmo prenderci troppe libertà nel cambiare il modo tradizionale del Dharma nell’affrontare le cose, solo perché non è adatto al modo degli occidentali o perché non piace loro. Non dobbiamo pensare a risultati immediati ma a un beneficio a lungo termine.

Per i principianti nel Dharma, la cosa più importante è cercare di integrare lo studio con la pratica. Potete vedere come chi è preso soltanto dallo studio, che è solo intellettuale, in tal caso diventi molto arido nel cuore. Queste persone conoscono le cose come un computer, sanno tutto, ma niente tocca il loro cuore. Questo tipo di individui diventa molto arrogante e tende a guardare dall’alto in basso le altre persone con minori conoscenze.

Esistono anche casi in cui qualcuno non studia, pensando che tutto ciò che ha bisogno di fare sia la pratica. Ma come si può praticare se non si studia? Senza studiare, inoltre, un insegnante sbagliato può indurre in errore facilmente, approfittarsi degli studenti e sfruttarli. Voglio precisare che questa è la mia opinione personale e non implica critiche verso nessuno.

Per concludere, la mia richiesta agli studenti è di integrare studio e pratica, come hanno sempre consigliato Sua Santità il Dalai Lama e Lama Zopa Rinpoche.

 

Intervista e trascrizione di Frank Brocks, Monastero di Kopan, 10 feb. 2007.

Dalla rivista Mandala, aprile/maggio 2007

 

Per info info@taracittamani.it